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COMDATA SpA

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COMDATA - PER IL DIRITTO DEI LAVORATORI DI SCEGLIERE LA PROPRIA RAPPRESENTANZA

05/06/2017 - Maggiori info: FLMU/Comdata SpA
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Cos'è COMDATA SpA

La Comdata SpA è un'azienda che offre servizi in outsourcing.
Nata ad Asti negli anni 90 come Tecnodata, inizia a fornire servizi alle aziende nel settore del data entry. Nel corso degli anni si è espansa fino ad approdare a Torino nel 2004. E' qui che decide di insediare la propria sede legale.
Nella sede di Torino vi lavorano 600 operatori distribuiti in diverse "commesse". Fino allo scorso anno la "commessa" che occupava il maggior numero di operatori era rappresentata dalla Telecom Italia che con l'assistenza fonia e adsl per il servizio 187 ed il customer care del servizio 191, il numero riservato ai clienti business, copriva la quasi totalità  dei lavoratori della sede Comdata di Torino. Oggi oltre a quest'ultima vengono gestiti il servizio assistenza clienti di Eni-gas, Wind-Infostrada, il data entry di società  finanziarie che offrono credito a consumo come Santander, Linea e Sava (società  finanziaria che permette di acquistare a rate auto Fiat). La scelta di fare di Torino la sede legale è stata salutata con entusiasmo da tutte le istituzioni cittadine: a questo proposito non va dimenticata la visita del primo cittadino Sergio Chiamparino nel novembre 2005 e/o i numerosi articoli apparsi sulla locale stampa padronal-progressista, tutti concordi nell'incensare lodevolmente il modello Comdata, un'azienda che decide di rischiare (sic!) investendo proprie risorse in quella che fu l'antica capitale sabauda. Già  ma sarà  utile guardare con la lente d'ingrandimento quali sono i prezzi di questo presunto modello. Tanto per cominciare gli addetti operatori che vengono assunti, sia che siano addetti call center o che si occupino di data entry, vengono inquadrati al secondo livello del contratto delle telecomunicazioni e non al terzo come prevede il contratto nazionale. Lo scatto al terzo livello avviene dopo 21 mesi (accordo firmato da centrali sindacali e azienda: stabilisce che dopo 21 mesi nei quali all'azienda viene permesso di poter disporre del lavoratore secondo il proprio interesse, questo passa dal secondo al terzo livello). 21 mesi di regali ai padroni per un lavoro sottoinquadrato! Parliamo invece degli stipendi, questi si che sono il fiore all'occhiello dell'azienda: per un neoassunto che lavora 40 ore settimanali il salario si attesta tra i 920-950 euro al mese, non va meglio a chi è passato dopo i fatidici 21 mesi al terzo livello in quanto questo raggiunge a stento gli agognati 1000 euro. E' bene ricordare che Comdata ha fatturato nel 2006 un utile di 135 milioni di euro e nel 2007 la cifra che si va definendo parla di oltre 220 milioni di euro. L'attività  di tutte le commesse è regolata dalla produzione. In ognuna di esse vi sono obiettivi che ogni singolo lavoratore deve raggiungere pena il mobbing, ed in ultimo il mancato rinnovo del contratto, minacce ecc.
Tutti i lavoratori di Comdata sono accompagnati nella loro postazione dal foglio di produttività  dove a fine giornata il team leader (o per meglio dire il kapò) sottopone il lavoratore che non raggiunge gli obiettivi fissati a vere e proprie reprimende lesive per la dignità  umana. La flessibilità  è forte, in alcune commesse si lavora su sette giorni, in simili condizioni fare dei progetti di vita diventa proibitivo, affetti e vita privata sono praticamente azzerati dal momento che quando si giunge a casa restano poche energie per coltivare un qualsiasi altro interesse. L'azienda non fornisce il rimborso per il buono pasto cosa che costa al lavoratore Comdata 100 euro al mese che si vanno a sottrarre al già  magro stipendio (per chi non sapesse la Comdata ha sede nel pieno centro di Torino, immaginate quanto si deve spendere giornalmente per un pasto!). Sul tema delle stabilizzazioni l'azienda ha raggiunto un accordo con i sindacati confederali secondo il quale il 60% del personale deve essere assunto a tempo indeterminato, ma su questo accordo (che deve essere rivisto ogni fine anno per decidere chi ha diritto alla trasformazione del proprio contratto a tempo indeterminato) regna un alone di mistero un po' sospetto. Ai lavoratori è infatti impedito di conoscere le dinamiche che portano alla stabilizzazione del posto di lavoro. L'elezione-farsa delle rsu del settembre 2006 non ha sostanzialmente cambiato i rapporti di forza: gli eletti rsu in questo primo anno non si sono certo distinti nella difesa della rappresentanza di chi li ha eletti, bensì hanno dimostrato di avere notevoli attitudini come pompieri pronti a spegnere qualsiasi forma di autorganizzazione dei lavoratori. La modalità  di scelta per l'elezione di questi ultimi è avvenuta all'interno delle centrali sindacali senza alcuna partecipazione collettiva dei lavoratori. In sostanza gli rsu eletti sono trincerati secondo il classico schema delle tre scimmiette (non vedo non sento non parlo), in sostanza registrano le decisioni che i burocrati confederali prendono d'accordo con la proprietà  alle spalle dei lavoratori, nei confronti di quest'ultimi invece hanno sempre parole del tipo "ma perchè queste cose non ce le venite a dire"?!?!?! Appunto.

Nel frattempo nel corso di questi ultimi mesi la rabbia e l'insoddisfazione stanno montando. In un'assemblea dove i lavoratori erano chiamati a votare (sarebbe meglio dire ratificare) il secondo biennio economico del contratto delle Telecomunicazioni firmato dalle centrali confederali che si è svolto nello scorso settembre, di fronte all'arroganza di un dirigente sindacale il quale rivendicava l'aumento di 70 euro per il quinto livello (parlava di fronte a lavoratori inquadrati tra il secondo e il terzo livello!) una lavoratrice gli ha rinfacciato che con i salari che riceviamo siamo scivolati nella soglia dei cosiddetti indigenti, ha inoltre aggiunto che il lavoratore Comdata è un lavoratore triste perchè sempre più spesso per arrivare a fine mese deve ricorrere all'aiuto economico dei genitori visto che il salario che riceve non basta per affrontare le numerose spese.

Per maggiori info:

Vincenzo Graziano

flmu_tlc_to@cubpiemonte.org


DOCUMENTI


5 giugno 2017 - Per il diritto dei lavoratori di scegliere la propria rappresentanza

10 gennaio 2017 - Comunicato sui lavori di adeguamento strutturale nella sede torinese di Comdata


COMDATA


22 aprile 2013 - Se 4000 euro vi sembrano pochi - Conferenza stampa 1° parte
22 aprile 2013 - Se 4000 euro vi sembrano pochi - Conferenza stampa 2° parte


RIMETTI IN MOTO L'ECONOMIA: STABILIZZA GLI OPERATORI DEL CALL CENTER ENI



23 MARZO 2009: SCIOPERO GENERALE



Le "palle" di Comdata
SUCCESSO DELLO SCIOPERO NAZIONALE
DEL 23 MARZO 2009


LUNEDI' 23 MARZO 2009
SCIOPERO NAZIONALE DI 8 ORE
contro la politica dei tagli
per il mantenimento di tutti i posti di lavoro
per la redistribuzione dei profitti al fine di garantire il livello occupazionale

PRESIDIO DALLE ORE 7.30
Via Carlo Alberto 22/A - Torino

PRESIDIO ALLE ORE 10.30
di fronte la sede della Giunta della regione Piemonte
Piazza Castello - Torino

UNO SU QUATTRO?

16 LUGLIO 2008: SCIOPERO DI TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI COMDATA!

NON PASSA L'ACCORDO IN COMDATA

Non è passato l'ipotesi di accordo sulla trattazione di secondo livello che
cgil-cisl (la uil non ha firmato) hanno in data odierna sottoposto ai
lavoratori comdata della sede di Torino. Eppure la giornata per i funzionari
confederali calati in azienda era cominciata sotto i migliori auspici:
infatti la prima delle tre assemblee approvava la piattaforma ma con un
risultato tutt'altro che unanime il 40% diceva no (si 66 no 46). Nelle altre
due restanti assemblee il ribaltone si avverava. Una schiacciante
maggioranza si esprimeva per la bocciatura senza appello dell'ipotesi di
accordo: nell'ultima assemblea i sì si fermavano a 17 mentre i no
raggiungevano quota 52. Adesso l'accordo verrà  proposto alle altre sedi
sparse nel resto del paese, ma il segnale che viene da Torino è importante
in quanto in questa città  l'azienda ha deciso di fare il suo polo
principale.
L'accordo firmato la scorsa settimana da cgil-cisl e azienda mirava a
definire una serie materie di contrattazione di secondo livello tra le quali
il premio di risultato, l'inquadramento, l'orario di lavoro multi-periodale,
refezione e sistema integrativo. Durante le assemblee nonostante i tentativi
di indorare la pillola da parte di cgil-cisl i lavoratori non abboccavano al
concetto "questo era il miglior accordo che si potesse strappare" e piano
piano hanno cominciato ad incalzare i funzionari burocrati mettendo in
evidenza i punti critici dell'ipotesi di accordo. In particolare numerosi
interventi hanno messo in rilievo: il discrimine che l'accordo attua nei
confronti di chi si ammala per più di sette giorni all'anno ai quali in
proporzione verrà  scalato l'eventuale premio di risultato, l'incitamento ad
una produzione sempre maggiore per raggiungere il livello minimo al di sotto
del quale non scatta il premio di risultato, i permessi che non contemplano
quelli per studio. Particolarmente stizzoso il comportamento di cgil-cisl
nei confronti dei lavoratori che facevano notare come i sindacati avessero
indetto lo sciopero dello scorso 27 dicembre con una precisa piattaforma
(istituzione, buoni pasto, premio di risultato, passaggio automatico al
quarto livello dopo il 36esimo mese di contratto). Nonostante ciò,
dimostrando scarso senso del ridicolo, si lanciavano in una sperticata
quanto stucchevole difesa dell'azienda rivendicando il fatto che l'ipotesi
di accordo prevede un esborso per comdata di 12 milioni di euro (comdata nel
2007 ne ha fatturati 250!). Alla fine a forza di insistere con concetti
ultimativi del tipo se non passa cade il mondo (il lapsus aveva qualcosa di
freudiano probabilmente si riferiva al loro mondo lontano anni luce dalle
problematiche e dai reali bisogni dei lavoratori!) l'ipotesi d'accordo non
passava con buona pace dei sindacati.
Questi pensavano di venire a fare una passeggiata magari cavandosela con
qualche pacca e rassicurazione di stampo paternalistico ma non hanno fatto i
conti con la determinazione dei lavoratori che autonomamente hanno
dimostrato che nessuno meglio dei lavoratori stessi è in grado di difendere
i propri interessi.


COLLETTIVO LAVORATORI COMDATA

Documenti

Spettacolo teatrale organizzato dai lavoratori e dalle lavoratrici COMDATA in solidarietà con i dipendenti AGILE ex EUTELIA da 4 mesi senza stipendio

Conoscenza è potere - Potere alla conoscenza

Solidarietà con i lavoratori della Ford Visteon

7 aprile 2009 - Presidio davanti all'Unione industriale di Torino

Basta ipocrisie: vogliamo sapere che fine faremo

Mercoledì 16 luglio 2008: SCIOPERO IN COMDATA!

...Chiediamo che venga riaperto un tavolo di trattative che tenga conto della volontà espressa in sede di assemblea dai lavoratori...

Premio di risultato: meno soldi per tutti

Volantino del Collettivo Lavoratori COMDATA.

Cosa succede in Comdata?

...Chiediamo che la voce torni ai lavoratori, che si organizzino delle assemblee e che lì si decida su come intraprendere altre forme di mobilitazione, ribadendo che i lavoratori non lasceranno più deleghe in bianco a rappresentanti che si proclamano difensori dei diritti di chi lavora ma che in realtà sembrano più essere lo strumento padronale...

27 dicembre 2007: SCIOPERO!

Il 17 dicembre 2007 tutte le trenta RSU hanno presentato alla COMDATA una serie di richieste avanzate dai lavoratori e dalle lavoratrici nelle assemblee che si sono svolte in questo autunno. Tali richieste, sintetizzate in una piattaforma, hanno lo scopo di chiedere all'azienda l'istituzione dei buoni pasto per tutti i lavoratori impegnati oltre le sei ore e il passaggio automatico al 4° livello di tutti gli operatori dopo il 36° mese di contratto. La risposta della controparte è stato un niet su tutte le richieste avanzate dai lavoratori. L'azienda si è giustificata con argomentazioni di natura squisitamente economica, in particolare i delegati padronali non hanno mancato di rimarcare che la COMDATA SpA è un'azienda che reinveste totalmente i propri utili e hanno sostenuto che queste richieste non sono economicamente sostenibili visto l'impegno profuso in questa fase di consolidamento.
A questo punto tutti gli RSU hanno deciso di rompere le trattative e hanno indetto per giovedì 27 dicembre uno sciopero per l'intera giornata lavorativa (7-23) di tutti i lavoratori e le lavoratrici delle sedi COMDATA in Italia.

Risultati dell'incontro con l'azienda...